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IL SUINO DIVINO: A CANTINE APERTE IL LATO ROSEO DELLA VITA

By silviapagani-sg 10 anni ago
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Si dice che la vigna non si coltivi, ma si allevi proprio come le cose vive.

Fare vino è una cosa seria. È racchiudere dentro una bottiglia la storia di un territorio e della gente che lo abita.
Da 10 anni a Santa Giustina si fa questo.

Ma chi dice vino dice divertimento, voglia di stare insieme, gioia di vivere.
A questa anima goliardica abbiamo voluto dare un nome: Suino DiVino.
Esattamente quando nasceva l’azienda prendeva vita anche un brand destinato a marchiare il “lato roseo” di Santa Giustina.
Una sera, Nicolò Bucciarelli (davanti ad un piatto di porchetta ed un bicchiere di vino) decise di celebrare le vocazioni gastronomiche ed enologiche della Val Tidone inventando un nome che le unisse entrambe con leggerezza.
Dentro a Suino DiVino sta lo spirito di una terra che ha creato ben 3 salumi DOP e 21 vini DOC.
Sotto a questa bandiera abbiamo aperto le porte del nostro borgo per accogliere chi la pensava come noi riguardo alla vita ed il viverla con piacevolezza in armonia con la natura.
In 10 anni di persone così ne abbiamo incontrate tante, e quest’anno per festeggiare il primo decennio della nostra azienda le abbiamo volute riunire tutte in una grande festa.

In occasione di Cantine Aperte, l’evento che ogni anno invita a scoprire il lato gioviale e conviviale delle cantine italiane, abbiamo voluto raccontare un pezzo della nostra storia mettendo in scena un grande spettacolo in cui sul palco sono saliti tutti gli “amici” di Santa Giustina.
Il trionfo della joie de vivre: artigiani, funamboli, musicisti, attori e improvvisatori. E poi tante, un sacco, una miriade di voci squillanti e felici. Mollemente adagiati su grandi tappeti nei prati, coppie e gruppi sorseggiavano vini e assaporavano i piatti preparati da ristoratori e produttori arrivati da tutta Italia.
Passeggiando per le vie del borgo ogni angolo regalava una sorpresa.
Arte Contemporanea, Shiatsu, trucchi, acconciature, microcinema, concerti, funamboli, giocolieri, improvvisatori, the orientali, orchidee, gioielli e cappelli.

Per un attimo guardando tutta questa variopinta esplosione di esperienze ci siamo chiesti: ma cosa c’entra tutto questo con il vino?
Poi abbiamo guardato i volti delle persone. Tutti erano sorridenti.
E lì abbiamo trovato la risposta alla nostra domanda, perché il vino deve essere gioia di vivere!

Category:
  Diario
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